Mapperò

NON SI DICE

Mese: novembre, 2014

Credo

Credo nelle passioni liberate dalla razionalità di ciniche convinzioni,
quelle passioni che rimpiangi la sera dopo,
ma che ringrazierai d’aver vissuto rivivendole nelle canzoni.

Credo alle notti di vino ed ai loro slanci improvvisi,
alle follie di una notte d’estate,
alle albe ubriache ed ai suoi sorrisi.

Credo nell’amico che gioisce per un tuo successo come fosse il suo,
credo ad un amico che offrendoti una birra,
ti dirà ciò che è mio è tuo.

Credo nelle tradizioni a difesa dei valori sociali
e nella generosità offerta sinceramente,
come non credo ai perbenismi interessati
e alle strette di mano di tanta gente.

Non credo alle generalizzazioni e tantomeno alle categorie,
se così fosse, tutte le storie che ho ascoltato,
sarebbero identiche alle storie mie.

Non credo alle persone avare, non solo economicamente,
perché chi è avaro di mano, di solito,
lo è anche con l’anima, il corpo e la mente.

Non credo alla mentalità progressista che distrugge ogni ideale,
per ottenere un profitto assicurato.
Come non credo a chi crede sia normale,
che ogni uomo valga quanto è stato pagato.

Esulto invece di fronte alla gente che non si prende mai troppo sul serio,
alle persone pronte a scherzare su tutto,
ma che in quello che fanno ci credono davvero.

Credo a ciò che sento dentro,
alla consapevolezza che mi da fiducia,
perché nel fuoco del cuore di chi crede,
tutto arde e nulla brucia.

Credo con Fede al cammino di Dio,
anche se quale sia non è dato saperlo,
anche se non so neanche quale sarà il mio,
il futuro più bello continuo a volerlo.

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Ciò che già hai

Nel frattempo poi ho guardato il volo incerto degli aquiloni,
e mi son chiesto se fossero loro o il vento,
a scegliere le direzioni.

Ho pensato che delle volte il sacrificio è dovuto,
che quando te verrebbe da alza’ la voce,
è pure giusto resta’ muto.

Ho pensato che se le cose vanno pe’ ‘na direzione,
si nun conosci quella strada,
devi solo fa più attenzione.

Ho pensato che poi è inutile preoccupasse del futuro,
se er presente che c’hai accanto,
lo lasci piagne faccia al muro.

Ho pensato che i desideri so’ veramente tanti,
ma le cose che già c’hai,
so’ davvero più importanti.

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Pora Italia

Pora Italia, mia amata,
che sei stata data in sposa,
a chi t’ha solo sfruttata,
a chi t’ha sempre chiamata “cosa”.

Pora Italia che hai cenato,
ai tavoli delle grandi panze,
quelli che pe’ contorno hanno ordinato,
dei tuoi figli le speranze.

Che hai trovato pure er coraggio,
de lascia’ er marito violento.
Era’na sera de Maggio,
lui era giovane e se chiamava Cambiamento.

Ma Cambiamento se sapeva che era un po’ un puttaniere,
nun je importava avecce moglie,
piuttosto ‘na sedia pe’ er sedere.

Così t’ha lasciata tutta sola,
co’ chi prima te menava.
T’ha cambiato le lenzuola,
e t’ha detto “fa’ la brava”.

Che qui cambiano le facce,
e cambiano pure l’età.
Ma se so perse ormai le tracce,
de chi voleva davvero cambia’.

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Chi cerca trova

Cerco l’esaltazione della parola data,
della promessa mantenuta,
della fiducia ricambiata.

Cerco con insistenza un po’ de gioia al mondo,
e ‘n pranzo co’ gli amici,
con il mare a fa da sfondo.

Cerco la poesia de ‘no slancio improvviso,
un’impresa riuscita,
che te fa veni er sorriso.

Cerco quelle notti in cui se brinda alla gloria,
e quegli inchiostri indelebili,
de chi scrive la storia.

Cerco con fiducia chi te dice “prova”,
cercandolo rido,
perché chi cerca trova.

 

nascondino

Cade la pioggia

Cade la pioggia e lava la vergogna,
de sta città tanto amata.
Cade giù forte e metta alla gogna,
chi sotto al diluvio senza ombrello l’ha lasciata.

Cade la pioggia e riempie li tombini,
dal basso sgorgano fango e storia,
de chi na volta ammirava er Bernini,
e mo j’è rimasto solo er ricordo de gloria.

Cade la pioggia come a dì mobbasta,
tocca dasse na bella raddrizzata.
Ma intanto è pronta già la pasta,
e la voglia de combatte illusa se n’e’ annata.

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Gioventù Bruciata

Voglio sta’ con chi nun c’ha programmi,
con chi nun li mette nel conto i danni.

Con chi se ne frega de di’ “famo i seri”,
con chi passati gli anni, la pensa come ieri.

Con chi non je importa de avecce torto o ragione,
ma preferisce na risata,
pur passando da coglione.

Con chi nun rinnega l’incoscienza della gioventù,
e mentre cambia la sua età,
la considera ancora la più bella virtù.

Con quelli che seppur metteranno la testa a posto,
non se dimenticheranno mai,
de quanto è stato bello vive opposto.

Con quelli che già na volta hanno spiegato l’andazzo,
e de rispiegallo ‘n’altra volta,
non je ne frega…niente.

 

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