Mapperò

NON SI DICE

Mese: settembre, 2015

Fregatene

Fregatene del giudizio della gente che passeggia,
de quella che da lontano,
senti già che rumoreggia.

Fregatene de ‘n giudizio dato da ‘no sconosciuto,
che se dovessi cade’ in disgrazia,
non è a lui che chiederai aiuto.

Fregatene de chi c’hai accanto e te smonta ogni intuizione,
che tenette al pari sua,
forse è la sua unica preoccupazione.

Fregatene de appari’ ridicolo o de esse’ preso in giro,
ma ricorda che più è importante il colpo,
più preciso deve esse’ il tiro.

Fregatene poi de ostenta’ che te ne freghi,
che non c’è solitudine più brutta de non sape’ ‘na cosa,
e non trova’ qualcuno che te la spieghi.

E fregatene pure de sembra’ duro e vive nel mondo dei superficiali,
che tanto fanno tutti gli equilibristi,
solo perché non sanno usa’ le ali.

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‘Na brutta storia

Brutta storia l’immigrazione,
brutta gente poi chi sputa,
scambiando ‘na triste foto per informazione,
che da troppi giornali è ancora taciuta.

Brutta storia il giornalista che ci fa pure il commosso,
quando davanti all’ingiustizia,
chissà se un dito ha mai mosso.

Brutta gente chi crede di poter chiuder le frontiere,
ancor peggio però quella gente,
che nasconde le cause vere.

Brutto l’Occidente che per interesse ha creato il problema,
che quando poi cerca la soluzione,
ha già la mano che gli trema.

Brutto chi parla di migranti e non di persone,
chi si indigna sinceramente,
se va di moda in televisione.

Brutta l’America che fa i danni e lascia che sia,
brutta pure ‘sta poesia,
in cui c’è di mezzo un bambino,
ma non l’allegria.

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