L’Italia Punk
L’Italia è n paese ingovernabile. Quando la moka fischia significa che il caffè è pronto. Tra le due affermazioni quella che più mi ha stupito stamattina è senza dubbio la seconda. Si, perché il fatto che l’Italia sia un paese ingovernabile, pervaso da contraddizioni ideologiche e divisioni campanilistiche, non lo scopriamo certamente ora. La storia Italiana come entità territoriale unita inizia soltanto nel 1861, quando gli altri stati europei -ai quali guardiamo con lo stesso sguardo dei Re magi nei confronti della Stella cometa- avevano già affrontato nella loro storia, rivoluzioni, guerre, crisi, da paese e popolo unito. Senza soffermarmi troppo sulla storia italiana, mi basta ricordare che l’Italia si forma dall’unificazione di diversi regni e ducati, inevitabilmente contrapposti tra loro per costumi, tradizioni e cultura, questo fattore non può non essere preso in considerazione in un’analisi politica approfondita, che sia chiaro, non mi sto vantando di fare.
Questo accenno storico però, serve per meglio comprendere i risultati elettorali di ieri. O almeno, per meglio comprenderne una parte. L’Italia non è un paese unito. Dobbiamo mettercelo in testa e dobbiamo capire che non lo sarà fintantoché non ci sarà un leader carismatico che abbini le proprie competenze politiche ad una moralità ed un’etica, che gli permetterà di essere escluso, grazie all’indottrinata opinione pubblica, dall’affollato circolo “è tutto un magna magna”. Stesso circolo che ieri sera ha dovuto annullare l’ordine d’innumerevoli casse di champagne e caviale. Si, è un clichè. L’ho detto. Fa italiano medio. Ok. Chissenefrega. Scrivere tutto attaccato fa giovane. Sono giovane. A parte i capelli. Peccato.
Tornando a noi (magari tornassimo A Noi! veramente) tutti quanti secondo me dovremmo gioire delle elezioni di ieri -a parte il PD, che dovrebbe fare mea culpa e basta- o almeno, se non proprio gioire, avere il coraggio di vedere questi risultati con un’altra visuale. Sicuramente non c’è maggioranza consolidata, non si faranno riforme, i mercati ne risentiranno, il temuto spread schizzerà alle stelle e nella notte rapirà i vostri bambini per convincerli a vestirsi come il diplomato Giannino. Ma qualcosa è avvenuto, un vento di cambiamento c’è stato. Gli italiani si sono stancati e questa volta, l’hanno dimostrato nell’unico modo dimostrabile: il voto. Hanno punito il PD reo di avere avuto tra le mani Renzi, che probabilmente avrebbe ottenuto una maggioranza schiacciante, ma di non averlo voluto candidare, tramite un’opera dissuasiva che al confronto quella della Chiesa riguardo al sesso è una fesseria, palesando e facendo percepire -perché gli italiani non sono stupidi, percepiscono, quando vogliono loro, ma percepiscono e comprendono- che la logica del rinnovamento e del lasciare le poltrone che contano ai giovani ed a chi più merita, vale solo se la poltrona che devo lasciare non è la mia. Risultato? 25,2% alla Camera, 27,4% al Senato. Puniti.
Punito è stato anche il PDL che probabilmente se non fosse stato riconosciuto dai più -chi può biasimarli?!- come il principale colpevole della situazione italiana, avrebbe vinto tranquillamente le elezioni. C’è da dire, però, per onestà intellettuale che il PDL in questo risultato poco c’entra, chi ha vinto è stato Berlusconi che in un modo o nell’altro, -chissà quanto lecito, l’altro- ha ottenuto un risultato che soltanto 3 mesi fa era quotato almeno a 20 volte la puntata dai bookmakers. Si, si può scommettere anche sui risultati elettorali. Quando l’economia di un paese va verso la rovina, l’aumento di scommesse e gioco d’azzardo, anche se contrassegnato dall’ipocrita etichetta “gioca responsabile”, è il primo sintomo.
Resta comunque un giallo, talmente complicato che neanche l’astuta Signora Fletcher riuscirebbe a risolvere : sono 20 anni che Berlusconi non lo vota nessuno, eppure ha presieduto il Consiglio dei Ministri per 4 volte, facendo sempre grandi risultati nelle elezioni in cui era dato per finito. Bah, i misteri italiani.
Logicamente non posso evitare di scrivere due righe sul M5S che sicuramente è il vincitore di queste elezioni. Qui però non voglio entrare nel merito e nella tanto gettonata discussione del voto di protesta e dell’antipolitica, che poi se credete che la politica sia quella alla quale siamo stati abituati negli ultimi vent’anni, vi consiglio, se non di stare zitti, almeno di non ergervi a pensatori politici. Grillo ha un merito che deve essere riconosciuto, quello di aver colpito nel punto in cui fa più male, ha colpito dove invano tramite manifestazioni, proteste, scioperi, scontri ed arresti in tanti avevano tentato, ma nessuno v’era mai riuscito. Ha tolto loro i voti, le poltrone, tante, così tante da far riflettere, da far loro riflettere e far loro, speriamo, finalmente capire che i valori, l’identità nazionale, le idee, il senso etico, il futuro e il lavoro non sono cose astratte da palesare con orgoglio soltanto durante la campagna elettorale in quei lunghi discorsi redatti dal proprio staff, dai quali non fuoriesce passione ma solo calcoli accurati. Bisogna capire che quelle parole hanno un significato, al quale noi, folli, immaturi, irresponsabili, bamboccioni, choosy o semplicemente giovani, vogliamo credere e al quale continueremo a credere.
Continuano a dirci che c’è poco da essere ottimisti, probabilmente hanno ragione, ma un detto popolare vuole che la ragione sia dei cornuti, per cui non scoraggiatevi, non vi inventate di voler lasciare il paese, o meglio, fatelo se lo ritenuto opportuno, non abbiamo bisogno di gente che si lamenta e in fin dei conti non conclude nulla, vogliamo sentirci orgogliosi di essere italiani, vogliamo guardare al futuro con serenità ed essere davvero ottimisti, sicuramente non ci hanno insegnato ad esserlo, in questo siamo autodidatti, ma probabilmente, proprio per questo motivo è la cosa che ci riesce meglio fare.
E comunque se vi occorre una spinta per essere ottimisti, pensate che finalmente Fini è fuori. Per Casini invece, ci stiamo lavorando.
P.s. Aprendo Facebook stamane ho trovato una foto con scritto: “No Pope, No Government, No Police Chief, England Who is Punk Now?” Goliardica e Geniale al tempo stesso. Italiana direi.